Wonder Man arriverà UFFICIALMENTE su Disney+ a gennaio 2026, con una nuova storia Marvel piena di potere e caos. Hanno pubblicato il trailer senza alcun annuncio, senza menzione, senza troppe informazioni, come un elemento segreto ben nascosto alla Marvel.

Con una mossa che ha fatto vibrare l’universo cinematografico Marvel come un alveare di api cariche di ioni, il primo teaser di “Wonder Man” è apparso senza tante cerimonie sull’account ufficiale Marvel Studios X ieri, 10 ottobre 2025, cogliendo i fan con i piedi alla sprovvista e scorrendo i loro feed con gli occhi spalancati increduli. Nessuna fanfara, nessun comunicato stampa, nessuna pubblicità sul tappeto rosso: solo una clip di 40 secondi che esplode sugli schermi con quel tipo di ammiccamento sornione e consapevole che grida il prossimo grande perno della Marvel. È come se lo stesso Kevin Feige avesse deciso di incanalare il caos dell’eroe titolare della serie, Simon Williams, scatenando questa sorpresa come un fulmine a ciel sereno. E con la conferma della première di gennaio 2026 su Disney+, è chiaro che questa miniserie di otto episodi è pronta a dare il via al nuovo anno con il botto, mescolando satira hollywoodiana, spettacolo di supereroi e abbastanza meta colpi di scena da far stare dritto anche lo spettatore più stanco.

Per chi non lo sapesse, o per coloro che hanno vissuto sotto una roccia di vibranio, “Wonder Man” è incentrato su Simon Williams, un carismatico attore di Hollywood che unisce fascino e disperazione in parti uguali. Interpretato con intensità magnetica da Yahya Abdul-Mateen II (la forza vincitrice dell’Emmy dietro “Watchmen” e “The Underground Railroad”), Simon è il classico lottatore di Tinseltown: ambizioso, fotogenico e perennemente a un’audizione di distanza dalla celebrità o da un concerto che vende bevande energetiche. Ma quando viene catapultato nel mondo reale dei mantelli e delle crisi – per gentile concessione di una tecnologia sperimentale andata gloriosamente storta – non si limita a interpretare l’eroe. Diventa uno, poteri ionici crepitano nelle sue vene come un cattivo Botox mescolato a fulmini. La sinossi lo definisce come “una lettera d’amore al cinema, alla recitazione e alla stessa Hollywood” e dal teaser è evidente che questa non è la solita tariffa MCU di minacce di fine mondo e battute tranquille. No, questa è la Marvel che gira lo specchio su se stessa, prendendo in giro proprio l’industria che l’ha resa un colosso da trilioni di dollari.

Il trailer non si apre con esplosioni o voci fuori campo meditabonde, ma con una finta intervista online con il regista immaginario Von Kovak, un autore brizzolato interpretato dall’inimitabile Ed Harris (“The Truman Show”, “Apollo 13”). Kovak, fresco di pensionamento e che nutre rancore contro la “stanchezza da supereroe” che affligge la cultura pop, annuncia il suo audace ritorno: un grintoso riavvio di… avete indovinato, “Wonder Man”. “Perché adesso?” ringhia, sporgendosi verso la telecamera con quel tipico strabismo di Harris. “Perché il mondo è stanco di dei e mostri. Vogliono qualcosa di reale. Qualcosa di umano.” Passa a Simon Williams, che suda durante un’audizione in uno studio sterile, leggendo battute che rispecchiano stranamente la sua vita in disfacimento: “Non sono un eroe. Sto solo… cercando di farcela.” L’ironia? Mentre Simon declama spavalderia da copione, fuori si scatena il vero caos: lampi di scaramucce con superpoteri, figure oscure dietro le quinte e uno scorcio di Trevor Slattery di Ben Kingsley, il finto mandarino di “Iron Man 3”, che si rilassa a bordo piscina con un cocktail e un sorrisetto complice. Slattery è tornato, va bene, e ha quell’energia caotica impostata fino alle undici, suggerendo alleanze e tradimenti che potrebbero mandare in frantumi il fragile ego di Simon più velocemente di un flash di paparazzi.

Ciò che rende questo drop così deliziosamente sovversivo è la furtività. La Marvel, nota per le sue rivelazioni meticolosamente orchestrate (si pensi alle esposizioni del D23 o alle maratone del Comic-Con), ha fatto scivolare questo teaser sotto il radar come il sussurro di un cattivo. Nessuna proiezione sotto embargo, nessuno spoiler sotto embargo. Solo un post tranquillo nel mezzo della frenesia pre-NYCC (New York Comic Con), dove i sussurri suggeriscono che un trailer completo potrebbe arrivare durante il panel questo fine settimana. È un cenno al tema della serie: il confine sfumato tra bobina e realtà, pubblicità e crepacuore. Il produttore Brad Winderbaum ha rivelato a Entertainment Weekly che il cambiamento di gennaio rispetto allo slot originale di dicembre era intenzionale: “Non vogliamo che venga inghiottito dalle persone che guardano ‘Mamma ho perso l’aereo’, ‘Die Hard’ e ‘Elf'”. Mossa intelligente. In una foschia post-festiva di zabaione e terrore esistenziale, “Wonder Man” promette una nuova scossa, arrivando mentre la saga del Multiverso di Phase Six si riscalda, poco prima che colossi come “Spider-Man: Brand New Day” e “Avengers: Doomsday” dominino i cinema.

Dietro le quinte, questo progetto è stato un ottovolante degno del proprio spin-off. Annunciato nel giugno 2022, “Wonder Man” è stato co-creato da Destin Daniel Cretton (“Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli”) e Andrew Guest (“Occhio di falco”, “Brooklyn Nine-Nine”), con Cretton che ha diretto più episodi attraverso il suo banner Family Owned. La produzione è iniziata durante lo sciopero del SAG-AFTRA del 2023, sospendendo le attività fino a novembre, per poi riprendere all’inizio del 2024 a Los Angeles. A febbraio si è verificata una tragedia quando il tecnico delle luci J.C. “Spike” Osorio è caduto mortalmente da una passerella sul set, provocando multe alla Disney e allo studio, un triste promemoria del costo umano dietro il glamour. Eppure, il cast si è ripreso: Demetrius Grosse nel ruolo del fratello di Simon, Eric (alias il Tristo Mietitore, un personaggio malvagio direttamente dai fumetti), Lauren Glazier nel ruolo del suo agente concreto, Byron Bowers in un ruolo misterioso e Arian Moayed che riprende il suo burocrate “Damage Control” P. Kingsley’s Slattery lo collega al più ampio MCU, potenzialmente collegando “Shang-Chi”. discussioni con nuovo caos.

Fondamentalmente, “Wonder Man” trae spunto dalle radici comiche di Simon Williams: un erede delle munizioni diventato un riluttante Vendicatore, potenziato dagli esperimenti contorti del barone Zemo e per sempre diviso tra eroismo e riflettori. Ma qui è amplificato in una caotica sinfonia di giochi di potere: faide familiari, pugnalate alle spalle dell’industria e il campo minato morale del caos monetizzante. Simon di Abdul-Mateen II non è il tipo meditabondo; è un comico pesce fuor d’acqua, che si destreggia tra audizioni e minacce reali a livello di Vendicatori. Immagina che “Entourage” si scontri con “The Boys”, con esplosioni di energia ionica come battuta finale. Le prime voci lo definiscono lo spettacolo “più meta” della Marvel, satirico sui riavvii, sulla fatica e sul ciclo infinito dei crociati incappucciati. In un panorama in cui il pubblico brama l’autenticità in mezzo al sovraccarico di CGI, questo potrebbe essere il tonico: un eroe tanto imperfetto quanto favoloso, che ci ricorda che anche gli dei sanguinano i flop al botteghino.

Con l’avvicinarsi del gennaio 2026, “Wonder Man” non è solo un altro lancio Disney+: è una dichiarazione. La Marvel scommette molto sulla sovversione, sul caos e su un protagonista che potrebbe rubare la scena agli stessi supereroi. Simon Williams conquisterà Hollywood, il MCU o entrambi? Una cosa è certa: dopo questa imboscata furtiva al trailer, i fan sono bloccati, con il battito accelerato, pronti per l’ondata di energia. Allacciate le cinture, veri credenti: il miracolo è solo all’inizio.

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