Carlos Alcaraz, numero uno del tennis mondiale, ha vissuto un anno di alti e bassi, eppure le sue sconfitte sembrano essere trattate con una certa tolleranza da parte di media e tifosi. Dall’altra parte, Jannik Sinner è spesso giudicato severamente quando affronta una battuta d’arresto. Ma perché questa disparità di trattamento? È giusto vedere un fallimento in ogni sconfitta di Sinner mentre ad Alcaraz vengono concessi più margini di recupero?
Per fare chiarezza, diamo uno sguardo alle sconfitte di Alcaraz nel corso del 2023. Il 20 aprile, Alcaraz è stato battuto da Holger Rune, un giovane talento in ascesa. Nonostante la sconfitta, nessuno ha parlato di crisi, ma solo di una semplice battuta d’arresto nel percorso di crescita di Alcaraz. Il 22 marzo, un’altra sconfitta, questa volta contro David Goffin, un giocatore esperto ma che sembra aver visto i suoi giorni migliori. Poi, il 15 marzo, è stato sconfitto da Jack Draper, un altro giovane che ha mostrato potenzialità enormi. Anche il 20 febbraio, Alcaraz è stato battuto da Jiri Lehecka, mentre il 21 gennaio è stato sconfitto dal campione Novak Djokovic.
Tuttavia, ogni sconfitta di Alcaraz è stata accompagnata da una visione più positiva, con il focus sul suo potenziale e sulla sua giovinezza. Perché, allora, le sconfitte di Sinner vengono lette con così tanto scetticismo? Entrambi i giocatori hanno la stessa età e sono accomunati da una rapida ascesa nel mondo del tennis. Sinner, purtroppo, sembra non godere dello stesso credito.
Le critiche mosse a Sinner sembrano ingiustificate, considerando che anche Alcaraz ha attraversato momenti difficili. Il tennis è uno sport imprevedibile, e non tutte le sconfitte devono essere viste come un fallimento. L’importante è come ogni atleta reagisce, e Sinner ha dimostrato di poter superare qualsiasi ostacolo, proprio come Alcaraz. La sua determinazione e il suo talento continueranno a portarlo lontano.
Invece di criticare, dobbiamo riconoscere che sia Sinner che Alcaraz sono sulla strada giusta, ognuno a modo suo. Due pesi e due misure? Forse è il momento di essere più obiettivi nel giudicare entrambi.
