Vingegaard ha perso la maggior parte del tempo al Tour de France in due giorni. Il suo deficit di 4 minuti e 24 secondi a Tadej Pogacar era in gran parte dovuto alle perdite di tempo nella prova a tempo Caen (65 secondi) e nella fase di montagna a Hautacam (130 secondi). Vingegaard ha detto che si sentiva debole in entrambi i giorni e non poteva spiegare perché.

Alla conferenza stampa due giorni prima della Vuelta, a Vingegaard veniva di nuovo chiesto di quei due brutti giorni. Questa volta, ha finalmente avuto una risposta: “Pensiamo di averlo risolto. Ma lo terremo segreto. Non avrò un’altra brutta giornata? Può sempre succedere, anche se speriamo di no.”

Vingegaard sembra rilassato davanti alla Vuelta, una razza che molti nel mondo del ciclismo credono di non poter permettersi di perdere in assenza di Pogacar. Il Dane accetta di essere il preferito ma non sta facendo pressione su se stesso: “Sono qui per vincere la Vuelta, è chiaro. Solo se lo faccio, questa gara avrà successo per la squadra. Ma ovviamente: ci sono così tanti possibili scenari in un grande tour che non vincerò.”

“Abbiamo un buon piano per questo Vuelta a España.”

Il ciclista danese ricorda che troppe cose accadono in tre settimane, spesso colpendo la performance: “Alla Vuelta un’españa due anni fa, per esempio, mi sono ammalato all’inizio della gara. Fortunatamente, mentre la gara progrediva, ho migliorato e ho raggiunto il mio solito livello alla fine. Speriamo di non farmi male come ho fatto allora, ma una cosa è certa: solo i conteggi della vittoria.”

Vingegaard dovrà principalmente fare i conti con i due leader XRG degli Emirati Arabi Uniti per vincere la Vuelta. Il Dane vede Juan Ayuso e João Almeida come i suoi più grandi rivali: “Ho anche considerato seriamente Richard Carapaz prima, ma non prenderà parte. Quindi si tratta principalmente degli Emirati Arabi Uniti. Hanno una squadra molto buona, ma abbiamo un buon piano. Che cos’è quel piano? Ovviamente, non andrà a dire loro. Ho sicuramente in mente alcuni stage.”

Dopo un estenuante Tour de France, il leader di Visma si preparò a fondo per l’evento spagnolo per arrivare preparato e rinfrescato: “Ho fatto tutto ciò che dovevo fare, e ora vedremo se sono a 90, 95 o 100 percento. Sono stato in Annecy nelle ultime due settimane, e sono sempre un ambiente.