ULTIME NOTIZIE: La NCAA bandisce per sempre Lia Thomas dagli sport femminili, definendola “una bara”

Con una decisione che ha sconvolto il mondo dello sport, la NCAA ha ufficialmente bandito la nuotatrice transgender Lia Thomas da tutte le competizioni femminili a tempo indeterminato. L’organo di governo ha emesso la sua sentenza venerdì sera, dichiarando che a Thomas non sarebbe più stato permesso di competere nelle gare femminili, etichettando la sua partecipazione come “ingiusta” e arrivando persino a descriverla come “una bara”.

Lia Thomas - Nuoto e tuffi femminili - Atletica leggera dell'Università della Pennsylvania

La dichiarazione della NCAA segna l’azione più dura intrapresa contro Thomas da quando è salita alla ribalta nazionale nel 2022, quando è diventata la prima donna apertamente transgender a vincere un titolo di nuoto della Divisione I della NCAA. Mentre la sua vittoria è stata celebrata da alcuni come una pietra miliare per l’inclusione, è stata allo stesso tempo accolta con aspre critiche da parte di atleti, tifosi e personaggi politici, che sostenevano che la sua partecipazione le conferisse un innegabile vantaggio fisico.

Secondo fonti vicine alla NCAA, la decisione finale è arrivata dopo mesi di dibattito interno e crescenti pressioni da parte di atlete e gruppi di pressione che chiedevano “equità e integrità” nelle competizioni. “Non possiamo permettere a qualcuno con chiari vantaggi biologici di minare l’integrità dello sport femminile”, si legge nella dichiarazione. “Questa sentenza è definitiva ed è nel migliore interesse di proteggere le atlete”.

Thomas, 26 anni, non ha ancora rilasciato dichiarazioni pubbliche, ma fonti a lei vicine affermano che è “devastata” e sta valutando le opzioni legali. Le associazioni che sostengono i diritti delle persone transgender hanno già condannato la sentenza della NCAA, definendola discriminatoria e dannosa. “Etichettarla come ‘imbrogliona’ è crudele, provocatorio e fa regredire anni di progressi per l’inclusività nello sport”, ha affermato un’attivista LGBTQ+.

La nuotatrice transgender Lia Thomas svela il suo sogno olimpico mentre si avvicinano le selezioni statunitensi per Parigi - ABC News

Nel frattempo, la reazione della comunità sportiva più ampia è stata esplosiva. Alcune atlete hanno espresso sollievo, sostenendo di poter finalmente competere ad armi pari. Altre, tuttavia, temono che questa decisione crei un pericoloso precedente che potrebbe portare a un’ulteriore esclusione delle atlete transgender da ogni livello di competizione.

La controversia che circonda Thomas è diventata uno dei dibattiti più polarizzanti nello sport moderno, con argomenti politici, sociali e scientifici che si scontrano in una tempesta di opinioni contrastanti. I sostenitori sostengono che abbia seguito tutte le regole e le linee guida della NCAA al momento della sua partecipazione, compresi i requisiti della terapia ormonale. I critici, tuttavia, sostengono che nessun livello di regolamentazione possa cancellare i vantaggi della pubertà maschile.

Ciò che è chiaro è che questa decisione non passerà inosservata. Sono previste battaglie legali, probabili proteste e il dibattito su equità e inclusione nello sport è tutt’altro che concluso. Mentre la situazione si calma, Lia Thomas si ritrova al centro di una guerra culturale che sta ridefinendo il futuro dell’atletica femminile.

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