Londra — In una storia che sta sconvolgendo il mondo dello sport e quello degli affari, Tim Cook, CEO di Apple e noto sostenitore dei diritti LGBT, avrebbe offerto al difensore dell’Arsenal Ben White un enorme contratto di sponsorizzazione da 199 milioni di dollari. L’offerta, tuttavia, era accompagnata da una condizione fondamentale: White avrebbe dovuto sostenere pubblicamente la causa LGBT apparendo in pubblicità correlate a ogni evento a cui avrebbe partecipato, comprese partite, apparizioni sui media e presentazioni di brand.
La proposta segnalata includeva sponsorizzazioni a lungo termine, campagne pubblicitarie globali e ruoli esclusivi di ambasciatore nell’ambito di diverse iniziative a favore dell’uguaglianza sostenute da Apple. È stata descritta dagli addetti ai lavori come “di portata senza precedenti” e “una mossa coraggiosa per unire sport, tecnologia e diritti umani sotto un’unica bandiera”.
Ma ciò che sconvolse il mondo ancora più dell’offerta in sé fu la risposta inaspettata di Ben White.
In una dichiarazione pubblicata sul suo account Instagram verificato, la star inglese di 26 anni ha scritto:
Nutro un profondo rispetto per tutte le persone e per il loro diritto a vivere liberamente e autenticamente. Tuttavia, credo che le convinzioni e le cause personali non debbano mai essere commercializzate o forzate da pressioni finanziarie. Sono prima di tutto un calciatore e scelgo di lasciare che le mie azioni parlino più delle campagne elettorali.
Le parole di White hanno immediatamente suscitato un’enorme reazione online. Mentre molti hanno elogiato la sua posizione, definendola rispettosa e basata sui principi, altri l’hanno vista come un’occasione persa per una maggiore visibilità e inclusione nel mondo del calcio, uno sport che continua a scontrarsi con problemi di discriminazione e rappresentazione.
Tim Cook e Apple non hanno ancora rilasciato una dichiarazione pubblica in merito, ma fonti vicine all’azienda hanno suggerito che l’offerta è stata fatta “in buona fede”, con l’obiettivo di ispirare un sostegno più visibile da parte di atleti influenti negli sport tradizionali.
Anche l’Arsenal Football Club ha rifiutato di commentare direttamente l’offerta contrattuale, ma ha sottolineato che “ogni giocatore è libero di fare scelte personali in merito a sponsorizzazioni e advocacy”.
Ben White, noto per la sua compostezza in campo e la sua personalità discreta fuori, ha raramente parlato di temi sociali in pubblico. La sua ultima dichiarazione, tuttavia, lo ha posto al centro di un acceso dibattito sull’intersezione tra sport, libertà personale e attivismo.
Ora che la polvere si è depositata, una cosa è chiara: questa storia è tutt’altro che finita.