Lewis Hamilton si trova oggi al centro di un turbine emotivo e sportivo mai visto prima nella sua brillante carriera. Il passaggio dalla sua lunga carriera in Mercedes alla leggendaria Ferrari, per la stagione F1 2025, doveva essere il coronamento di un sogno: portare a Maranello un altro titolo mondiale e scrivere una nuova pagina nella storia. Invece, l’inizio si è trasformato in un incubo rallenty, una lotta costante contro un’auto che sembra tradire ogni sua intenzione e abitudine consolidata
Vasseur ha ammesso di aver “sottovalutato” l’impatto del cambiamento, scoprendo presto che Hamilton “non è come Carlos Sainz”, pilota abituato a inserirsi senza traumi nel sistema e adattarsi rapidamente Sainz, osservando la situazione, ha evocato la difficoltà del processo di adattamento, notando che persino un sette volte campione del mondo come Hamilton può essere toccato da sfide similari a quelle affrontate in passato
In pista, la SF-25 ha palesato fin da subito evidenti problemi: instabilità al retrotreno, usura prematura, compromessi aerodinamici, fino ad arrivare all’accusa di troppa vicinanza al terreno che ha portato Hamilton a essere squalificato per usura del fondo dopo la gara sprint di Shanghai . Ferrari ha provato a correre ai ripari introducendo aggiornamenti come un nuovo fondo che, nel GP d’Austria, ha finalmente dato qualche risultato concreto: Leclerc ha centrato il podio, Hamilton ha chiuso quarto
Nonostante ciò, il divario con il compagno Leclerc è netto: Hamilton finora non ha visto il podio in nessuna gara completa della stagione, subendo il confronto interno e trovandosi dietro in ogni statistica significativa. La tensione è aumentata dopo le sue dichiarazioni al GP d’Ungheria, dove si è definito “inutile” e ha suggerito che il team dovrebbe valutare un cambio pilota. Herbert ha colto quella frase come una miccia, ipotizzando un possibile ritorno di Sainz come sostituto a partire dal 2026
Tuttavia, queste speculazioni restano, per il momento, solo voci. Hamilton ha chiarito di non avere alcuna intenzione di lasciare Ferrari o F1; il suo contratto copre anche la stagione 2026, e lui stesso ha ribadito con forza: “I’m still here” . Vasseur ha prontamente smentito ogni possibilità di ritiro improvviso. Nonostante le difficoltà, Ferrari ha confermato di voler mantenere Hamilton al volante anche per il resto della stagione
Il pilota britannico, dal canto suo, ha spostato il suo focus sui regolamenti 2026: vuole contribuire alla nuova vettura, imprimere la propria “impronta”, guidare il processo di sviluppo insieme a Loïc Serra .È un segnale forte: Hamilton non vuole arrendersi, ma costruire il futuro di Ferrari.
In questa stagione travagliata, dunque, il suo futuro recente è avvolto nell’incertezza. Ma per il 2026 la sua presenza sembra assicurata, sebbene molti tifosi e addetti ai lavori stiano presto guardando oltre, immaginando Sainz nuovamente a Maranello. Intanto, per il finale di stagione, restano sul tavolo speranze di rilancio: aggiornamenti in arrivo, un cambio di setup verso quello di Leclerc già in atto, e una determinazione che Hamilton ha ribadito più volte. La domanda che aleggia è: riuscirà Hamilton a trasformare questa crisi in rinascita o la sua avventura in Ferrari verrà ricordata come un’occasione mancata?