Un brivido percorre la schiena di chiunque visiti il Ripley’s Believe It or Not! di Wisconsin Dells, negli Stati Uniti, dove un’esposizione tanto affascinante quanto inquietante attira l’attenzione: la testa mummificata di Peter Kürten, noto come il “Vampiro di Düsseldorf”. Questo macabro reperto, appartenuto a uno dei più famigerati serial killer della storia tedesca, è esposto in una teca a forma di ghigliottina, ruotando lentamente per mostrare ogni dettaglio del suo cranio sezionato. Ma come è arrivata fin qui la testa di Kürten, e perché continua a suscitare tanto orrore e curiosità?

Peter Kürten, nato nel 1883 in Germania, è stato un assassino seriale che ha terrorizzato Düsseldorf negli anni ‘20. Soprannominato il “Vampiro” per la sua abitudine di bere il sangue delle sue vittime, Kürten ha confessato almeno nove omicidi, anche se il numero reale potrebbe essere molto più alto. Le sue azioni erano segnate da una brutalità inaudita: strangolava, colpiva con un martello e si abbandonava a rituali macabri che sconvolsero l’opinione pubblica dell’epoca. La sua vita criminale terminò nel 1931, quando fu giustiziato a Colonia mediante decapitazione. Prima di morire, Kürten fece un’ultima, agghiacciante richiesta al suo psichiatra: “Dimmi, dopo che mi avranno tagliato la testa, potrò sentire, anche solo per un istante, il suono del mio sangue che sgorga dal collo? Sarebbe il piacere supremo.”
Dopo l’esecuzione, i criminologi dell’epoca, affascinati dalla mente deviata di Kürten, decisero di sezionare la sua testa nella speranza di trovare anomalie fisiche nel cervello che potessero spiegare la sua crudeltà. Tuttavia, gli studi non rivelarono nulla di insolito: il cervello del “Vampiro di Düsseldorf” era, sorprendentemente, simile a quello di una persona qualunque. La testa, mummificata e conservata, intraprese poi un lungo viaggio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, finì negli Stati Uniti, dove nel 1989 fu acquisita da Ripley’s Believe It or Not!, un franchise noto per esporre oggetti e storie bizzarre. Da allora, è diventata una delle attrazioni principali del museo di Wisconsin Dells, una popolare destinazione turistica per famiglie.
L’esposizione della testa di Kürten non è priva di controversie. Molti visitatori, pur attratti dal macabro, si chiedono se sia etico mostrare un tale reperto umano. Su piattaforme come Reddit, alcuni utenti hanno espresso il loro disagio, definendo l’esposizione “da incubo” e suggerendo che la testa dovrebbe essere sepolta o cremata. Altri, invece, la considerano un pezzo di storia criminale, un monito sulle oscurità della mente umana. “L’ho vista di persona,” ha scritto un utente. “Ripley’s è stato sorprendentemente interessante, ma quella testa… è qualcosa che non dimenticherò mai.”
Oggi, il Ripley’s Believe It or Not! di Wisconsin Dells attira milioni di visitatori ogni anno, e la testa di Kürten rimane una delle sue attrazioni più discusse. Illuminata da una luce fioca, ruota silenziosamente nella sua teca, un ricordo inquietante di un passato oscuro. Per alcuni, è un’esperienza educativa; per altri, un’immagine che perseguita i loro sogni. Una cosa è certa: Peter Kürten, anche nella morte, continua a esercitare un fascino morboso che sfida il tempo.