NOTIZIE F1🔴 Lewis Hamilton CONCLUDE ANTICIPALMENTE il suo viaggio con la Mercedes dopo il fallimento del GP del Qatar?!

L’incubo del GP del Qatar per Lewis Hamilton: una gara da dimenticare tra le crescenti tensioni con la Mercedes

La penultima gara della stagione di Lewis Hamilton al Gran Premio del Qatar è stata niente meno che un disastro, lasciando il sette volte campione del mondo desideroso di lasciarsi alle spalle quest’anno. Mentre il suo compagno di squadra George Russell è riuscito a partire dalla pole e ad assicurarsi un rispettabile quarto posto nonostante le battute d’arresto, le difficoltà di Hamilton hanno sollevato interrogativi sulle dinamiche interne della Mercedes, sulla costanza della vettura W14 e sul futuro del pilota stellare con il team.

I problemi per Hamilton sono iniziati prima ancora che la gara iniziasse. Una falsa partenza gli è costata una penalità di 10 secondi, dando il tono a una giornata frustrante. Hamilton si è subito assunto la responsabilità, scusandosi con la sua squadra, ma sperava che la sua auto avesse il ritmo per riprendersi, proprio come quella di Russell. Tuttavia, quella speranza è rapidamente svanita quando Hamilton ha notato una discrepanza nell’assetto della sua auto, in particolare con l’ala posteriore. Ha espresso le sue preoccupazioni tramite la radio della squadra, mettendo in discussione la decisione di montare un’ala con deportanza notevolmente inferiore rispetto a quella del suo compagno di squadra.

Il divario di prestazioni era lampante. Per tutta la gara, la W14 di Hamilton è apparsa sbilanciata e poco competitiva. A un certo punto, ha chiesto al suo ingegnere di gara, Bono, perché la macchina fosse così tanto più lenta delle altre in pista. La risposta di Bono, che era semplicemente una “macchina sbilanciata”, ha fatto poco per soddisfare il britannico frustrato. Questo problema di equilibrio è stato un tema ricorrente per Hamilton nelle ultime stagioni, ma la sua gravità in Qatar, aggravata da una serie di sfortune, ha reso la situazione particolarmente disperata.

Una serie di sfortunati eventi ha ulteriormente segnato il destino di Hamilton. I detriti dell’incidente di Kevin Magnussen hanno causato danni agli pneumatici che hanno colpito diversi piloti, tra cui Hamilton. A peggiorare le cose, durante un periodo di safety car, Hamilton apparentemente ha dimenticato di attivare il limitatore di velocità della pit lane, con conseguente penalità drive-through. Verso gli ultimi giri, un Hamilton visibilmente scoraggiato ha chiesto di ritirare la macchina, ma il team ha insistito affinché completasse la gara per evitare ulteriori penalità nella finale di stagione. La brusca risposta del suo ingegnere, “Abbiamo bisogno di un altro giro”, ha evidenziato la crescente tensione tra pilota e team.

Nel frattempo, la gara di George Russell ha offerto un netto contrasto. Nonostante una penalità di cinque secondi e una discutibile strategia di gomme, Russell è riuscito a estrarre prestazioni competitive dalla stessa auto, sollevando ulteriori dubbi sul fatto che i due piloti abbiano davvero la stessa macchina. Hamilton, che ha concluso con un triste P12, è rimasto sconcertato dall’apparente disparità, commentando via radio che non era mai stato costantemente mezzo secondo più lento di un compagno di squadra nella sua illustre carriera.

Questa discrepanza ha riacceso i sospetti tra i fan sul fatto che la Mercedes stia dando la priorità a Russell, forse per sviluppare la vettura attorno al suo stile di guida. Sebbene tali affermazioni rimangano speculative, riflettono una crescente narrazione di tensione all’interno del team. Naomi Schiff, analista ed ex pilota, ha suggerito che Hamilton potrebbe sentirsi emarginato mentre la Mercedes entra in una nuova era. Ha persino ipotizzato che il presunto passaggio di Hamilton alla Ferrari la prossima stagione potrebbe influenzare il suo ridotto coinvolgimento nelle decisioni ingegneristiche, complicando ulteriormente la dinamica.

La frustrazione di Hamilton non è solo per la sua auto, ma anche per la traiettoria complessiva del team. Dopo aver dominato l’era ibrida con sei campionati, la Mercedes si ritrova ora bloccata a centrocampo in Formula 1, incapace di sfidare costantemente squadre come Red Bull o Ferrari. Le prestazioni incostanti della W14 hanno portato alle critiche pubbliche di Hamilton, che ha apertamente espresso la sua impazienza per l’incapacità del team di fornire un pacchetto competitivo. I suoi recenti commenti sul “non essere più veloce” hanno alimentato il dibattito sul fatto che lo sport stia assistendo al tramonto della sua leggendaria carriera o se possa ancora organizzare una rimonta con un nuovo inizio in Ferrari.

 

Le speculazioni su un possibile passaggio alla Ferrari aggiungono un ulteriore strato di intrigo. Mentre il talento e l’eredità di Hamilton sono indiscutibili, unirsi a un team noto per i passi falsi strategici e le pressioni interne potrebbe essere un azzardo. Le grandi aspettative della Ferrari metterebbero un’enorme pressione su Hamilton affinché fornisca risultati, qualcosa che ha riconosciuto potrebbe pesargli dopo il suo periodo tumultuoso con la Mercedes quest’anno.

Mentre la stagione volge al termine, sia Hamilton che Mercedes sembrano essere a un bivio. Per Hamilton, un nuovo capitolo potrebbe riaccendere le sue ambizioni di campione, ma rischia anche di offuscare la sua eredità se i risultati non si materializzano. Per Mercedes, la sfida sta nel gestire la transizione tra il supporto a una leggenda affermata e la promozione della prossima generazione in Russell.

Il GP del Qatar ha racchiuso lo sgretolamento di quella che un tempo era una partnership dominante. Con una sola gara rimasta nella stagione, Hamilton e Mercedes devono sopportare un finale teso prima di tracciare i rispettivi futuri. I fan, nel frattempo, si chiedono se questo segni la fine di un’era o l’inizio di una rimonta straordinaria.

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