Pechino, 11 ottobre 2025 – È scoppiata una bufera nel mondo del tennis dopo le dichiarazioni infuocate di Lorenzo Musetti, che ha criticato apertamente il comportamento del pubblico cinese durante la sua partita contro Felix Auger-Aliassime. Il tennista italiano, visibilmente frustrato dopo la sconfitta, ha denunciato un episodio che sta già facendo discutere i fan e le istituzioni del tennis mondiale.
Durante la conferenza stampa post-partita, Musetti ha raccontato di essersi sentito deliberatamente disturbato da alcuni spettatori presenti sugli spalti.
“C’era un gruppo che tossiva ogni volta che servivo nei momenti chiave. Non credo sia una coincidenza. Mi è sembrato un comportamento intenzionale per distrarmi”, ha dichiarato il giovane talento toscano.
Secondo il giocatore, la situazione avrebbe ricordato un episodio analogo avvenuto lo scorso anno al China Open, quando diversi tennisti occidentali avevano lamentato atteggiamenti ritenuti poco rispettosi o addirittura di matrice razzista da parte di una parte del pubblico.
Musetti ha affermato di aver chiesto più volte l’intervento dell’arbitro, sollecitando un controllo sulla condotta degli spettatori. Tuttavia, l’arbitro non avrebbe preso alcun provvedimento.
“Ho chiesto di fermare il gioco o almeno di richiamare il pubblico, ma nulla è stato fatto. È inaccettabile che in un torneo di questo livello certe cose vengano ignorate”, ha aggiunto.
Le sue parole hanno rapidamente fatto il giro del web, generando centinaia di commenti tra chi lo difende e chi lo accusa di aver cercato scuse per la sconfitta.
Poche ore dopo, Jannik Sinner, connazionale e amico di Musetti, ha espresso solidarietà al collega, contribuendo a rendere il caso ancora più virale.
“Rispetto la cultura e il pubblico locale,” ha detto Sinner, “ma disturbare deliberatamente un giocatore è inaccettabile. Non voglio pensare male, ma questi episodi si ripetono troppo spesso. Se non interveniamo, ci vorranno delle riforme.”
Le parole di Sinner hanno spinto l’ATP a intervenire ufficialmente, annunciando un’indagine interna per verificare i fatti e valutare possibili misure disciplinari o regolamentari per prevenire episodi simili in futuro.
Sui social network, il nome di Musetti è rapidamente salito in tendenza. Gli utenti si sono divisi tra chi sostiene il diritto dei giocatori a un ambiente rispettoso e chi ritiene che il tennis debba saper convivere con un pubblico più “partecipativo”.
Molti commentatori sportivi hanno evidenziato come la tensione culturale e la percezione di “razzismo sottile” nel tennis asiatico siano temi da affrontare con serietà. Altri, invece, difendono la passione del pubblico cinese, sottolineando che comportamenti simili accadono anche in altri Paesi.
Lorenzo Musetti, ancora una volta, si trova al centro dell’attenzione non solo per il suo talento in campo ma anche per la sua franchezza fuori dal campo. L’episodio di Pechino potrebbe aprire un nuovo capitolo nel dibattito sulla cultura sportiva internazionale e sul rispetto reciproco tra atleti e tifosi.
Una cosa è certa: il caso non si chiude qui.