Lella Costa punge Jannik Sinner evocando Panatta: la risposta glaciale di Sinner spiazza il mondo del tennis
Mentre l’Italia intera continua a celebrare la straordinaria ascesa di Jannik Sinner nel panorama tennistico internazionale, una voce fuori dal coro ha attirato l’attenzione generale: quella dell’attrice e scrittrice Lella Costa, che in una recente intervista ha lanciato una stoccata tanto inaspettata quanto pungente nei confronti del giovane campione altoatesino.

Durante un intervento a un talk show culturale, Costa ha affermato con tono ironico ma deciso: “Sinner è forte, sì… ma Panatta era un’altra cosa. Aveva carisma, fascino e una personalità che Sinner non si sogna nemmeno.” Parole che hanno immediatamente fatto il giro del web e dei media italiani, dividendo l’opinione pubblica tra chi rimpiange i miti del passato e chi difende con forza la nuova generazione del tennis italiano.

La frase di Lella Costa è sembrata affilata come una lama: un richiamo nostalgico a Adriano Panatta, leggenda vivente del tennis azzurro, ma anche un confronto poco generoso nei confronti di un Sinner che sta portando l’Italia ai vertici del ranking ATP con grinta, eleganza e umiltà.
Per giorni, Jannik Sinner ha mantenuto un silenzio glaciale. Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna polemica. Ma poi, durante una conferenza stampa post-partita a Wimbledon, il giovane talento ha lasciato tutti a bocca aperta con una risposta breve, misurata e tagliente. Solo nove parole:
“Io gioco a tennis, non a fare il personaggio.”
Una frase asciutta ma carica di significato, che ha gelato la sala stampa e scatenato l’ammirazione dei suoi fan. Un modo elegante per ribadire che ciò che conta, alla fine, sono i risultati in campo e non l’apparenza o il confronto con le icone del passato.
Questa risposta ha consolidato ulteriormente l’immagine di Sinner come atleta riservato, determinato e immune alle provocazioni, capace di parlare con i fatti più che con le parole. Un atteggiamento che molti apprezzano in un’epoca in cui l’immagine spesso supera il merito.