Il mondo della MotoGP è stato scosso da una nuova polemica che ha riacceso la storica rivalità tra Valentino Rossi e Marc Marquez. Al centro della controversia c’è l’accusa che Marquez abbia tradito la Ducati, accettando un lucroso contratto pubblicitario con la Honda mentre era ancora sotto contratto con il team italiano. La notizia ha scatenato reazioni accese, con Rossi che non ha esitato a esprimere il suo disappunto, definendo Marquez “un traditore” e alimentando il dibattito tra i tifosi su fedeltà, etica e ambizione nel motorsport.
Secondo fonti vicine al paddock, Marquez, dopo aver dominato l’inizio della stagione 2025 con la Ducati ufficiale, avrebbe firmato un accordo multimilionario con la Honda per promuovere i loro prodotti, nonostante il suo impegno con la casa di Borgo Panigale. Questo passo ha infuriato i vertici della Ducati, in particolare il team manager Davide Tardozzi, che avrebbe considerato l’azione di Marquez una mancanza di rispetto verso il team che lo ha riportato al vertice dopo anni difficili. La tensione è esplosa quando Rossi, leggenda della MotoGP e figura influente nel mondo delle corse, ha commentato pubblicamente l’accaduto. In un’intervista recente, il Dottore non ha usato mezzi termini, accusando Marquez di slealtà e suggerendo che il suo comportamento riflette una mentalità opportunistica che danneggia lo spirito del motociclismo.

La rivalità tra Rossi e Marquez non è una novità. Il loro rapporto si è incrinato irreversibilmente nel 2015, quando Rossi accusò Marquez di aver sabotato la sua corsa al titolo mondiale. Quell’episodio, culminato in un controverso scontro in Malesia, ha segnato un punto di non ritorno, dividendo i tifosi e creando una frattura che persiste ancora oggi. Le parole di Rossi, riportate su piattaforme come X, hanno riacceso il dibattito, con molti fan che supportano la sua posizione. Un utente ha scritto: “Marquez pensa solo ai soldi, non al rispetto per il team che lo ha reso di nuovo competitivo.” Tuttavia, altri difendono Marquez, sostenendo che nel mondo dello sport professionistico gli atleti hanno il diritto di massimizzare i loro guadagni, soprattutto considerando la breve durata delle loro carriere.

Dal punto di vista della Ducati, l’azione di Marquez rappresenta una sfida delicata. Dopo aver investito pesantemente nel pilota spagnolo, portandolo nel team ufficiale al fianco di Francesco Bagnaia, la casa italiana si aspettava lealtà assoluta. Marquez, con le sue vittorie al Gran Premio di Thailandia e un avvio di stagione impeccabile, ha dimostrato di essere un’aggiunta preziosa, ma il contratto con la Honda rischia di compromettere la fiducia reciproca. Tardozzi, in una dichiarazione recente, ha minimizzato le tensioni, affermando che “le scelte personali di Marquez non influenzeranno il nostro obiettivo di vincere il titolo.” Tuttavia, le indiscrezioni suggeriscono che all’interno del team l’atmosfera sia tutt’altro che serena.

Marquez, dal canto suo, non ha ancora risposto direttamente alle accuse di Rossi. In passato, ha spesso adottato un approccio pragmatico, concentrandosi sulle prestazioni in pista piuttosto che sulle polemiche. La sua abilità di “manipolare” l’ambiente a suo favore, come notato dall’ex pilota Neil Hodgson, gli ha permesso di navigare situazioni complesse, ma questa volta il rischio è di alienare una parte significativa del pubblico e dei suoi colleghi. La sua decisione di collaborare con la Honda, un marchio con cui ha vinto sei titoli mondiali, potrebbe essere vista come un ritorno alle origini, ma il tempismo ha sollevato interrogativi sulla sua etica professionale.
La vicenda solleva questioni più ampie sulla lealtà nel motorsport. È giusto che un pilota persegua opportunità finanziarie, anche a costo di tensioni con il proprio team? Oppure la fedeltà a una squadra dovrebbe prevalere, specialmente quando si rappresenta un marchio iconico come la Ducati? Rossi, con la sua critica pungente, sembra sostenere la seconda ipotesi, mentre Marquez incarna un approccio più individualista. Mentre i tifosi continuano a discutere, una cosa è certa: questa polemica ha aggiunto un nuovo capitolo alla saga Rossi-Marquez, dimostrando che la loro rivalità è lontana dall’essersi esaurita.