Il Gran Premio della Repubblica Ceca a Brno, l’ultimo prima della pausa estiva della MotoGP, ha lasciato un sapore amaro in bocca a Joan Mir, che non è riuscito a contenere la frustrazione dopo un incidente con Álex Márquez che ha lasciato entrambi i piloti a terra. L’incidente, avvenuto al secondo giro, ha scatenato una polemica che ancora risuona nel paddock, con Mir che punta il dito direttamente contro il pilota della Gresini Racing come responsabile della debacle. Le immagini della lite tra i due, catturate dalle telecamere e da un tifoso che ha filmato il teso scambio di battute, hanno fatto il giro del mondo, evidenziando l’intensità del momento.
L’incidente è avvenuto alla curva 12, quando Álex Márquez, nel tentativo di sorpassare Mir, ha perso il controllo della sua Ducati e ha travolto il pilota Honda. La manovra, considerata da molti eccessivamente ottimistica, ha messo entrambi i piloti fuori dai giochi in una gara che si preannunciava un’occasione d’oro per Mir. Il maiorchino, che aveva ottenuto una lodevole quinta posizione in griglia di partenza, la sua migliore dal Gran Premio dell’India del 2023, ha visto le sue speranze di un buon risultato infrangersi per la terza gara consecutiva a causa di un errore altrui. “Al giro precedente mi ha toccato, e al giro successivo mi ha buttato a terra”, ha dichiarato Mir visibilmente turbato a DAZN dopo l’incidente. Il suo tono ironico nel rispondere alla domanda se la responsabilità fosse sua – “No, amico, mia… certo che è sua” – ha reso evidente la sua rabbia.
Mir, che ha affrontato un 2025 costellato di sfortuna, non ha esitato a sottolineare le difficoltà che sta riscontrando con la Honda RC213V, una moto che, a suo dire, lo svantaggia rispetto ai suoi rivali. “Con questa moto, queste cose succederanno, perché siamo svantaggiati. Ogni volta che spingo, mi succede qualcosa”, si è lamentato il campione del mondo 2020. La caduta di Brno si aggiunge a una lista di incidenti simili che hanno segnato la sua stagione: a Le Mans è stato coinvolto in una collisione tra Bagnaia e Bastianini, ad Aragón da Jack Miller, ad Assen da Fermín Aldeguer e al Sachsenring da Ai Ogura. Questa serie di sfortuna ha portato Mir a mettere in discussione non solo la sua situazione tecnica, ma anche l’atteggiamento di alcuni piloti in pista.
Da parte sua, Álex Márquez si è assunto la responsabilità dell’incidente e ha accettato la penalità inflitta dai commissari: un giro lungo, che dovrà scontare al prossimo Gran Premio d’Austria. “Penso che sia giusto. Sapevo che avrei ricevuto una penalità quando sono caduto”, ha detto il pilota catalano, che ha riconosciuto la sua manovra inappropriata. Secondo Márquez, la sua intenzione non era sorpassare Mir, ma piuttosto verificare se quella parte del circuito fosse favorevole a un futuro sorpasso. Tuttavia, ha perso l’anteriore della sua moto e la caduta è stata inevitabile. “Ho perso la concentrazione”, ha ammesso Álex, che ha anche espresso la sua frustrazione per un fine settimana in cui non è riuscito a conquistare punti, allontanandosi ulteriormente dal fratello Marc nella lotta per il campionato.
La conversazione tra Mir e Márquez dopo l’incidente è stata descritta come “intensa” dallo stesso pilota Honda, che ha scelto di essere cauto nelle sue dichiarazioni successive: “Cerco di non dire nulla, perché qualsiasi cosa può essere usata contro di me”. Nonostante le scuse di Álex durante la fuga, il clima tra i due è rimasto teso. Mir, visibilmente frustrato, ha sottolineato di aver gestito bene i primi giri, controllando il ritmo e risparmiando le gomme per sfruttare il caos iniziale della gara. Tuttavia, il contatto con Márquez ha rovinato i suoi piani.
L’incidente non ha avuto solo conseguenze sportive, ma ha anche riacceso il dibattito sulla sicurezza e la responsabilità nei primi giri delle gare di MotoGP. Mir ha fatto appello alla consapevolezza dei piloti, sottolineando che azioni come quella di Márquez possono avere gravi conseguenze in uno sport in cui i margini di errore sono minimi. Álex, invece, consapevole dell’impatto del suo errore, ha riflettuto: “Quando si parte dal fondo, bisogna essere più pazienti”.
Con la pausa estiva alle porte, Mir andrà in Giappone per un test con la Honda nel tentativo di migliorare le prestazioni della sua moto. Per lui, Brno ha rappresentato un’occasione persa su un circuito dove le condizioni incerte avrebbero potuto giocare a suo favore. Alex, nel frattempo, cercherà il riscatto in Austria, dove dovrà scontare la sospensione. Quanto accaduto a Brno, tuttavia, rimarrà solo un altro capitolo di una stagione complicata per entrambi i piloti, segnata da intensità e rivalità in pista.