Karoline Leavitt accusa di “FRODE” i 600 milioni di dollari di finanziamenti USAID utilizzati per promuovere il “Mese del Pride” – Dettagli esplosivi che ti lasceranno senza parole…

In un acceso briefing stampa, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha accusato l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID) di abuso di fondi pubblici, definendo le spese dell’agenzia come “frode, spreco e abuso.” Le dichiarazioni della Leavitt arrivano dopo le rivelazioni che l’USAID ha destinato ingenti somme a iniziative di diversità, equità e inclusione (DEI) all’estero, inclusi progetti a tema LGBTQ+.

Leavitt ha sottolineato diversi progetti finanziati dall’USAID che ha definito frivoli e scollegati dagli interessi dei contribuenti americani:

  • 1,5 milioni di dollari per promuovere la DEI nei luoghi di lavoro serbi

  • 70.000 dollari per un musical a tema DEI in Irlanda

  • 47.000 dollari per un’opera transgender in Colombia

  • 32.000 dollari per un fumetto transgender in Perù

“Non so voi, ma come contribuente americano, non voglio che i miei soldi vadano a finanziare questa spazzatura,” ha dichiarato la Leavitt, sottolineando l’impegno dell’amministrazione a eliminare la spesa federale non necessaria.

Nel frattempo, Elon Musk, imprenditore tecnologico, è stato incaricato dal presidente Trump di guidare il Dipartimento per l’Efficienza del Governo (DOGE), un gruppo di lavoro volto a identificare e ridurre le spese governative inutili. Musk ha criticato aspramente l’USAID, definendola “un’organizzazione criminale” e sostenendo la sua dissoluzione.

Secondo alcune voci, l’ispezione in corso da parte del DOGE ha portato alcuni dipendenti dell’USAID a rimuovere bandiere arcobaleno e certa letteratura dai loro uffici in previsione di ispezioni, mettendo in evidenza le tensioni all’interno dell’agenzia.

La controversia ha innescato un dibattito più ampio sul ruolo delle agenzie federali nel finanziare iniziative internazionali di DEI. Mentre l’amministrazione difende la responsabilità fiscale e l’allineamento con le priorità dei contribuenti, i critici vedono queste azioni come un’invasione che mina il supporto per le comunità emarginate a livello globale.

Con l’amministrazione che si prepara a rivedere i finanziamenti dell’USAID e a valutare la possibilità di ristrutturare le sue operazioni, il dibattito sull’uso dei fondi pubblici per programmi internazionali di DEI rimane un tema controverso nell’arena politica.

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