Panatta elogia Sinner al Roland Garros: “Impressionante e imbarazzante”
Al Roland Garros 2025, Jannik Sinner continua a incantare il pubblico e a ricevere elogi da leggende del tennis. Tra gli spettatori d’eccezione al Suzanne-Lenglen, durante il match contro Lehecka, c’era Adriano Panatta, campione parigino del 1976, accompagnato dall’ex presidente ITF Francesco Ricci Bitti. A fine partita, Panatta non ha trattenuto l’entusiasmo per la prestazione di Sinner, definendolo “impressionante e imbarazzante” per gli avversari, grazie alla sua superiorità in campo.

Sinner, un talento inarrestabile
Panatta ha sottolineato come Lehecka sia un avversario “ideale” per Sinner, poiché il suo stile di gioco permette all’azzurro di esprimere al meglio le sue qualità. Tuttavia, alla domanda su chi potrebbe fermare il giovane talento italiano, Panatta ha indicato Carlos Alcaraz come possibile ostacolo. “Forse Alcaraz… Serve qualcuno che faccia qualcosa di diverso,” ha commentato. Quando il giornalista ha suggerito Jack Draper, Panatta ha annuito: “Ecco, può darsi.”

Un aneddoto leggendario su Borg e Barazzutti
La mente di Panatta è poi tornata al Roland Garros 1978, quando Björn Borg annientò Corrado Barazzutti in semifinale con un netto 6-0, 6-1, 6-0. Panatta ha raccontato un aneddoto esilarante: il giorno prima del match, aveva scherzato con Borg, dicendo che Barazzutti era un avversario temibile, soprattutto sulla terra battuta, e che lo avrebbe “preso a calci”. Borg, perplesso, rispose: “Vedremo.” Il risultato fu una lezione di tennis, con Barazzutti che, ironicamente, ringraziò Borg per avergli concesso un game.

Il futuro di Sinner al Roland Garros
Con il suo gioco solido e una mentalità da campione, Sinner si conferma tra i favoriti del torneo. Le parole di Panatta, una leggenda del tennis italiano, rafforzano l’idea che l’azzurro possa puntare al titolo. Tuttavia, il cammino verso la gloria parigina è ancora lungo, e avversari come Alcaraz o Draper potrebbero rappresentare sfide significative. Quel che è certo è che Sinner sta scrivendo una nuova pagina della storia del tennis italiano, sotto gli occhi ammirati di chi, come Panatta, ha fatto la storia a Parigi.