Il Nuovo Blockbuster Della Dc Diretto Da James Gunn Mostra Un’immagine Controversa Di Superman Con La Leggendaria Biancheria Intima Rossa Che Ricorda Quella Di Un “Bambino”, Mentre Zack Snyder Costruisce Il Personaggio Di Henry Cavill Come Una Divinità Rispettata Dal Mondo Intero.

Il 9 luglio 2025, il mondo del cinema ha accolto l’attesissimo ritorno di Superman, il supereroe iconico della DC Comics, con il nuovo film diretto e scritto da James Gunn. Questo blockbuster, primo capitolo del rinnovato DC Universe (DCU) sotto la guida di Gunn e Peter Safran, segna un punto di svolta per il franchise, proponendo una visione di Superman che si distacca nettamente dal passato, suscitando reazioni contrastanti tra fan e critici. Con David Corenswet nel ruolo di Clark Kent/Superman, il film si presenta come un omaggio alle radici fumettistiche del personaggio, ma anche come una reinterpretazione audace che ha già fatto discutere, soprattutto per il ritorno dei celebri “mutandoni rossi” e per un approccio che alcuni definiscono infantile, in netto contrasto con la solennità divina del Superman di Zack Snyder interpretato da Henry Cavill.

La scelta di Gunn di riportare i caratteristici pantaloncini rossi, assenti nella versione di Snyder, è stata una delle decisioni più dibattute. Nel film, il costume di Corenswet richiama il design classico dei fumetti, ispirandosi in particolare a opere come All-Star Superman di Grant Morrison e Kingdom Come. L’attore stesso ha difeso questa scelta, sottolineando che i pantaloncini rossi rendono Superman più avvicinabile, quasi come un eroe popolare che non si prende troppo sul serio. Durante un’intervista, Corenswet ha dichiarato che il costume riflette l’ottimismo e la gentilezza del personaggio, un simbolo di speranza accessibile a tutti, dal bambino che chiede aiuto al passante in cerca di indicazioni. Tuttavia, questa decisione ha suscitato critiche: per alcuni, i pantaloncini evocano un’immagine “puerile”, lontana dalla maestosità di un eroe che dovrebbe ispirare timore reverenziale.

Il Superman di Gunn si presenta come un giovane eroe, attivo da tre anni a Metropolis, che cerca di bilanciare la sua eredità kryptoniana con la sua umanità. A differenza del Superman di Snyder, descritto come una figura quasi divina, distante e tormentata, il Clark Kent di Corenswet è fallibile, empatico e profondamente legato al mondo che protegge. La trama si concentra su un conflitto geopolitico fittizio tra Boravia e Jarhanpur, dove Superman interviene senza autorizzazione governativa, subendo una sconfitta da parte di un metaumano noto come Il Martello di Borovia. Questo evento scatena un complotto orchestrato da Lex Luthor, interpretato da Nicholas Hoult, che mira a screditare l’eroe agli occhi del mondo. La narrazione, arricchita da un cast corale che include Lois Lane (Rachel Brosnahan), Jimmy Olsen, Krypto il supercane e altri metaumani come Hawkgirl e Mister Terrific, si sviluppa con un tono leggero, ironico e talvolta caotico, tipico dello stile di Gunn.

Le reazioni al film sono state polarizzanti. Da un lato, i fan apprezzano l’approccio fresco e scanzonato, che riporta Superman alle sue origini fumettistiche, con un’estetica vivace e un umorismo che richiama i film di Richard Donner con Christopher Reeve. La presenza di Krypto, modellato in CGI sul cane di Gunn, Ozu, ha conquistato il pubblico più giovane, diventando una mascotte adorabile e un potenziale generatore di meme. D’altro canto, i sostenitori del Superman di Snyder lamentano la perdita della gravità epica che caratterizzava il personaggio di Cavill. Nel DC Extended Universe (DCEU), Snyder aveva trasformato Superman in una figura quasi mitologica, un dio tra gli uomini, la cui lotta interiore tra identità umana e kryptoniana era al centro della narrazione. Il confronto tra le due visioni è inevitabile: mentre Snyder esplorava la solennità e le conseguenze della potenza di Superman, Gunn punta su un eroe più terreno, che inciampa, dubita e si relaziona al pubblico attraverso la sua vulnerabilità.

Nonostante le critiche, il film di Gunn riesce a colpire nel segno per molti. La chimica tra Corenswet e Brosnahan, che interpreta una Lois Lane brillante e ironica, è stata elogiata, così come la capacità di Gunn di gestire un cast affollato senza perdere di vista il cuore della storia. Tuttavia, alcuni lamentano una mancanza di profondità in personaggi secondari come Lex Luthor, che, pur essendo un villain carismatico, appare meno complesso rispetto alle sue controparti fumettistiche. La regia di Gunn, con il suo ritmo frenetico e le battute al fulmicotone, riflette il suo background nei film come Guardiani della Galassia, ma per alcuni critici questa leggerezza tradisce l’essenza di un eroe che dovrebbe incarnare valori universali.

Il film si inserisce in un contesto più ampio di rinnovamento per la DC, che cerca di competere con la Marvel puntando su un universo narrativo coeso e accessibile. La scelta di Gunn di abbracciare un tono più giocoso risponde alla cosiddetta “superhero fatigue”, offrendo un’alternativa ai toni cupi del DCEU. Tuttavia, il rischio di alienare i fan più legati alla visione di Snyder è concreto, e il dibattito sul costume e sull’approccio “infantile” di Superman continuerà a dividere il pubblico. Quel che è certo è che questo film rappresenta un nuovo inizio per l’Uomo d’Acciaio, un eroe che, con i suoi mutandoni rossi e il suo cuore grande, vuole parlare a una nuova generazione, senza dimenticare le sue radici.

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