Il sarcofago di Polissena, risalente a 2.500 anni fa, proveniente dal tumulo funerario di Kızöldün, presso il Museo di Nuova Troia. Il tumulo di Kızöldün è il più antico tumulo conosciuto nella Frigia Ellespontina, scoperto nella valle del fiume Granico, vicino a Biga, nella provincia di Çanakkale, nel 1994. All’interno del tumulo, gli archeologi hanno trovato due sarcofagi in marmo: uno raffigura il sacrificio di Polissena, tra il 500 e il 490 d.C. C., e un’altra contenente il corpo di una bambina di 10 anni, sepolta tra i 40 e i 50 anni dopo.
Il sarcofago di Polissena è un oggetto straordinario, in quanto è uno dei più antichi sarcofagi in pietra con scene figurative rinvenuti in Asia Minore. Rappresenta uno dei primi esempi di botteghe di marmo proconnesi. Le sue dimensioni sono impressionanti: 3,32 m di lunghezza, 1,60 m di larghezza e 1,78 m di altezza. Un foro nel coperchio del sarcofago indica che fu rubato in tempi antichi. Inoltre, sotto le tegole di terracotta che circondavano il sarcofago, sono stati rinvenuti frammenti di un carro con ruote che trasportava i cadaveri alla tomba. Sebbene le figure nei rilievi rappresentino principalmente donne, la persona sepolta era un uomo di 40 anni.
I rilievi sul sarcofago raffigurano una celebrazione funeraria su tre lati e, sul retro, quello che si ritiene sia il sacrificio di Polissena da parte di Neuttolemo davanti alla tomba del padre Achille. Sebbene non menzionata da Omero, Polissena era una figura molto nota della mitologia greca.
Polissena, figlia minore di Priamo, re di Troia, e di sua moglie Ecuba. Un oracolo profetizzò che Troia non sarebbe stata sconfitta se il fratello di Polissena, il principe Troilo, avesse raggiunto l’età di 20 anni. I fratelli caddero in un’imboscata mentre cercavano di attingere acqua da una sorgente e Troilo fu ucciso da Achille, che ben presto cominciò a interessarsi a Polissena. Sembrava fidarsi di Polixena e le disse qual era il suo unico punto debole: il tallone.
Polissena rivelò questo segreto ai suoi fratelli, Paride e Deifobo, che tese un’imboscata ad Achille e lo colpì al tallone con una freccia. Alla fine della guerra di Troia, lo spettro di Achille tornò dai Greci per chiedere il sacrificio umano di Polissena, in modo da calmare il vento necessario al rientro in Grecia. Doveva essere uccisa ai piedi della tomba di Achille. Polissena preferiva morire in sacrificio ad Achille piuttosto che vivere come schiava. Si rifiutò di implorare pietà e morì coraggiosamente, come il figlio di Achille, Neottolemo, tagliandosi la gola.