DRAMMA F1: Charles Leclerc invia una lettera di protesta ufficiale alla FIA dopo la decisione “sfacciatamente di parte” al GP del Belgio – “Sono stato zitto troppo a lungo… Se non cambiano, valuterò il mio futuro in F1” – La risposta della FIA lascia persino la Ferrari sbalordita Nelle ore successive al discusso Gran Premio del Belgio, si è aperta una nuova frattura tra uno dei piloti più rispettati del paddock, Charles Leclerc, e la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Il pilota monegasco della Ferrari ha rotto il silenzio con un gesto inaspettato quanto clamoroso: l’invio di una lettera formale di protesta indirizzata direttamente ai vertici della FIA, accusando l’ente regolatore di “decisioni sfacciatamente di parte” che avrebbero compromesso in modo ingiusto la sua gara.
Secondo fonti interne vicine alla scuderia di Maranello, la lettera non è stata solo un atto formale ma un vero e proprio sfogo personale da parte di Leclerc, il quale avrebbe redatto personalmente il documento, firmandolo senza consultare il team principal Vasseur. Nella lettera, il pilota esprime tutta la sua frustrazione per una serie di episodi che, a suo dire, hanno mostrato una gestione “incoerente e tendenziosa” delle penalità e delle decisioni strategiche da parte della direzione gara.
“Sono stato zitto troppo a lungo”, si legge in un passaggio della lettera. “Ma ora basta. La mia pazienza ha un limite. La FIA non può continuare a giocare con la credibilità dello sport. Se non cambiano radicalmente approccio e trasparenza, sarò costretto a riconsiderare seriamente il mio futuro in Formula 1”.
Una dichiarazione che ha scosso l’intero paddock. Leclerc, noto per la sua compostezza e diplomazia, raramente si è lasciato andare a dichiarazioni di tale durezza. Eppure, dopo mesi di frustrazioni accumulate – tra strategie fallimentari del team, decisioni dubbie dei commissari e una sensazione diffusa di essere sistematicamente penalizzato rispetto ad altri top driver – il numero 16 della Ferrari ha deciso di alzare la voce in modo clamoroso.
La reazione della FIA non si è fatta attendere. Con un comunicato asciutto, l’ente ha dichiarato di “prendere atto con serietà delle osservazioni sollevate dal pilota Charles Leclerc”, sottolineando però che “le decisioni prese durante il GP del Belgio sono state coerenti con il regolamento e basate su dati oggettivi”. Una risposta fredda, burocratica, ma sufficiente per creare imbarazzo anche all’interno della Ferrari, che non si aspettava una presa di posizione così distante dopo le evidenti ambiguità viste in pista.
Internamente, a Maranello si respira tensione. Alcuni ingegneri avrebbero appoggiato in privato la scelta di Leclerc, considerandola “coraggiosa e necessaria”, mentre altri temono ripercussioni diplomatiche con la FIA, proprio nel momento in cui la Scuderia sta cercando di rafforzare la propria influenza politica nel Circus.
L’episodio, già ribattezzato dai media italiani come la “Lettera del Belgio”, potrebbe avere ripercussioni pesantissime. A meno di un anno dalla scadenza del contratto di Leclerc, il suo malcontento – ora nero su bianco – potrebbe riaccendere le voci su un possibile cambio di squadra. Alcuni insider parlano già di un avvicinamento tra il monegasco e Mercedes, altri ipotizzano un futuro sorprendente in Audi F1 nel 2026, proprio per guidare un nuovo progetto lontano da queste polemiche.
Nel frattempo, la Formula 1 si interroga: è solo lo sfogo di un weekend amaro o l’inizio di una frattura profonda tra uno dei volti simbolo della nuova generazione e le istituzioni che dovrebbero garantire l’equità dello sport? Una cosa è certa: Charles Leclerc non è più disposto a restare in silenzio. E il rumore della sua protesta, questa volta, ha fatto tremare anche i muri dorati di Place de la Concorde.