Nell’eco della sua eliminazione da Wimbledon, ci si aspettava che Jannik Sinner sparisse nell’ombra, protetto dalla sicurezza e dal silenzio. Invece, ha intrapreso una strada diversa, una che non lo ha portato ai titoli dei giornali, ma all’umanità.
Nel tardo pomeriggio, lontano dai campi da gioco e dalle sale stampa, Sinner fu visto camminare da solo in un parco tranquillo nella zona ovest di Londra, con il cappuccio alzato, la testa bassa e un sacchetto di carta in mano. I passanti lo riconobbero a malapena, ed era esattamente quello che voleva. Niente giornalisti, niente chiacchiere: solo un momento per riprendersi. Dopotutto, il peso della delusione era ancora fresco. Ma la vita, come spesso accade, aveva in serbo qualcos’altro.
Sotto una fila di alberi, vicino a una panchina vuota, sedeva un uomo anziano avvolto in un cappotto lacero, visibilmente tremante. Accanto a lui c’era un cartello di cartone accartocciato con la scritta: “Solo fame. Non disperazione”. Le sue mani tremavano mentre cercava di sorseggiare da una bottiglia d’acqua mezza vuota. Sinner rallentò il passo. Poi, senza dire una parola, si sedette sulla stessa panchina, tirò fuori il suo panino, lo scartò, lo spezzò a metà e ne porse delicatamente un pezzo all’uomo.
All’inizio, l’uomo esitò. Poi lo accettò con entrambe le mani, con gli occhi pieni di lacrime. Dopo aver mangiato qualche boccone, si fermò, guardando Sinner. “Perché?” chiese dolcemente.
Sinner non disse molto. Guardò avanti, con gli occhi fissi sul cielo grigio. Poi giunse una frase così semplice, eppure così penetrante da rimanere impressa nella mente di chiunque l’avesse ascoltata:
“Ho ancora qualcosa da dare”.
Ciò che né Sinner né il vecchio sapevano era che qualcuno dall’altra parte del sentiero – un videomaker freelance che stava filmando scene di strada per un documentario – aveva immortalato silenziosamente l’attimo. In seguito, affermò che a commuoverlo non era stato il gesto in sé, ma il modo in cui Sinner sedeva lì in silenzio, non come una celebrità, ma come una persona che semplicemente sceglieva la gentilezza.
La notizia dell’incontro si è inizialmente diffusa lentamente. Il videomaker, dopo aver esitato a pubblicare il filmato, ha finalmente condiviso un breve e rispettoso filmato con il volto dell’uomo sfocato e Sinner anonimo. Ma i fan hanno subito riconosciuto la stella del tennis e, nel giro di poche ore, i social media sono esplosi di elogi per la sua silenziosa compassione.
“Non l’ha fatto per attirare l’attenzione. Non sapeva nemmeno che qualcuno lo stesse guardando”, ha scritto un utente. Un altro ha aggiunto: “In un mondo pieno di telecamere, questo è stato uno dei rari momenti in cui qualcuno si è dimenticato di esibirsi e… gli è importato”.
Sinner non ha parlato pubblicamente dell’evento. Il suo team ha rifiutato tutte le richieste di intervista. Ma chi gli è vicino afferma che quel momento ha colto perfettamente chi è dietro i riflettori: un giovane che, anche nei suoi giorni più difficili, sceglie di guardare oltre.
Nei giorni successivi, i fan iniziarono a lasciare panini e biglietti scritti a mano fuori dai rifugi per senzatetto di Londra, molti dei quali citavano le parole pacate di Sinner:
“Ho ancora qualcosa da dare”.
E così, una sconfitta in campo si è trasformata in una vittoria per l’anima.