“MotoGP Meltdown” Francesco Bagnaia scatena la furia sul CEO di Ducati dopo il divieto di Phantom 3-Race
Il paddock di MotoGP è scoppiato in uno spettacolo bizzarro e francamente sconcertante dopo che Francesco Bagnaia ha lanciato una tirata a incandescenza presso il CEO di Ducati. La fonte della sua furia? Un divieto a tre razza completamente privo di fondamento e apparentemente immaginario che Bagnaia sembra aver evocato dal nulla. Sì, hai letto bene.

I resoconti dei testimoni oculari (per lo più sussurri frenetici e sconcertati agitati di teste) suggeriscono che Bagnaia ha messo alle strette i migliori ottoni della Ducati nella suite dell’ospitalità, la sua voce avrebbe raggiunto i decibel precedentemente inaudita al di fuori di una struttura di test del motore a reazione. Secondo quanto riferito, il campione in carica ha accusato il CEO di un complotto clandestino per metterlo in discussione con questa sospensione inesistente, sfidando le cospirazioni e le offerte oscure sul retroscena progettate per favorire … beh, nessuno è abbastanza sicuro di chi. Forse i piccioni che nidificano nelle tribune?

Il CEO di Ducati, un uomo noto per il suo comportamento inarrestabile e la conoscenza enciclopedica dell’ingegneria della motocicletta, è stato lasciato completamente sconcertato dallo scoppio di Bagnaia. Fonti descrivono una scena di balbuzie imbarazzanti, gesti delle mani confuse e un disperato tentativo di individuare qualsiasi documento ufficiale che assomiglia a un divieto a tre gare. Avviso spoiler: non ce n’era uno. L’intero episodio ha lasciato gli addetti ai paddock che si grattano la testa, chiedendosi se il sole del Qatar sia arrivato a Bagnaia o se c’è una sceneggiatura nascosta in questo display teatrale.

Internet, naturalmente, sta vivendo una giornata sul campo. #Bgnaiabangate e #ducatidelusion sono di tendenza, con i fan che creano meme sempre più elaborati che raffigurano Bagnaia che combattono gli amministratori di gara invisibili e il CEO di Ducati che cerca freneticamente sotto le tabelle per un divieto fantasma. L’intera faccenda ha preso una svolta decisamente surreale, trasformando quella che avrebbe dovuto essere l’analisi post-gara in una sessione di terapia collettiva per la sconcertata comunità di MotoGP. Si può solo sperare che qualcuno offra a Bagnaia una bella tazza di tè e un controllo della realtà prima del prossimo Grand Prix.