Angela Cullen ha SCOCCATO il mondo con i suoi commenti su Lewis Hamilton: “Quello che Lewis Hamilton sta attraversando è un insulto allo spirito dello sport. Come si può essere così crudeli da criticare un uomo di 40 anni che porta le speranze di un’intera nazione?” Ha anche lanciato un avvertimento di 13 parole che ha scioccato il mondo della F1, scatenando un acceso dibattito. Hamilton scoppiò in lacrime dopo cinque minuti…
In un momento che ha scosso le fondamenta del mondo della Formula 1, Angela Cullen, fisioterapista e confidente di lunga data di Lewis Hamilton, ha rotto il silenzio durante una sessione in diretta sui social appena dieci minuti fa. Le sue parole, pronunciate con raro fervore, non solo hanno difeso ferocemente il sette volte campione del mondo, ma hanno anche acceso una miccia che minaccia di consumare gli accesi dibattiti nella comunità della F1. A 40 anni, Hamilton, pilastro della Ferrari dall’inizio della stagione 2025, deve affrontare un’ondata di dure critiche sulla sua prestazione, sulla sua età e persino sulle sue scelte personali. Ma Cullen, tornato al suo fianco dopo due anni di separazione, non usa mezzi termini. “Quello che Lewis Hamilton sta attraversando è un insulto allo spirito dello sport. Come puoi essere così crudele da criticare un uomo di 40 anni che porta con sé le speranze di un’intera nazione?” disse con la voce tremante per l’emozione. Queste parole, trasmesse in diretta su X Spaces, hanno immediatamente proiettato l’hashtag #DefendLewis in cima alle tendenze globali, con più di 2 milioni di menzioni in pochi istanti.
Per contestualizzare questo terremoto, diamo uno sguardo indietro al tumultuoso viaggio di Hamilton fino al 2025. Dopo aver lasciato la Mercedes alla fine del 2024 per unirsi alla Scuderia Ferrari – una mossa storica annunciata come il momento clou della sua ricerca per un ottavo titolo mondiale – il britannico ha avuto un inizio di stagione contrastante. I Gran Premi di Australia, Bahrain e Cina sono stati rovinati da quasi incidenti, strategie di squadra controverse e una vettura SF-25 che ha faticato a realizzare il suo potenziale ibrido. A Monza in settembre Hamilton sfiora la vittoria, ma una penalità contestata per una frenata troppo aggressiva lo relega al quinto posto, scatenando un’ondata di critiche. Commentatori come Martin Brundle hanno messo in dubbio la sua “perdita di velocità” di fronte a un Charles Leclerc rinvigorito, mentre figure come Jos Verstappen hanno suggerito che l’età lo stava dando fastidio. “A 40 anni dovrebbe saper gestire meglio le sue emozioni”, ha twittato un analista anonimo, ravvivando i vecchi demoni razzisti e xenofobi con cui Hamilton ha sempre combattuto. Questi attacchi, amplificati dai social, sono culminati nel GP di Singapore del 4 ottobre, dove Hamilton è finito fuori zona, accusato di non “soddisfare” le speranze di Tifosi come promesso.
È stato in questo contesto che Cullen, la cinquantenne neozelandese che è stata l’ombra benevola di Hamilton dal 2015 al 2023, ha fatto il suo drammatico ritorno. L’iconica partnership – immortalata da infuocate celebrazioni sul podio e tatuaggi abbinati che simboleggiano la resilienza – si era conclusa bruscamente nel 2023 in seguito alla decisione dell’entourage di Hamilton di sottoporsi a un “reset” mentale. Cullen si era rivolto all’IndyCar, lavorando con Marcus Armstrong alla Meyer Shank Racing, prima di rispondere alla chiamata del suo protetto nel gennaio 2025. “Ne abbiamo passate tante insieme”, ha detto Hamilton durante i test invernali in Bahrain, descrivendo la riunione come “eccitante” e “rinfrescante”. Con sede a Fiorano, vicino a Maranello, Cullen non è solo una fisioterapista: è una coach psicologica, una compagna d’armi che incoraggia Hamilton a essere “la migliore versione di se stesso”. Il suo ruolo ha già dato i suoi frutti: al GP d’Italia, i dati anonimi di PlanetF1 hanno rivelato che le prestazioni di Hamilton in qualifica sono migliorate del 15% quando lei era nella sua cerchia ristretta.
Ma stasera Cullen è passato all’offensiva. Invitata a una seduta improvvisata dalla squadra di Hamilton per rispondere alle voci di tensioni interne alla Ferrari, ha scatenato una raffica di critiche. “Lo spirito di questo sport è la passione, il rispetto, non questo branco di lupi che ulula a un uomo che ha rivoluzionato la F1”, ha continuato con gli occhi lucidi. Poi è arrivato l’avvertimento: “Se continui a romperlo, la F1 perderà la sua anima – e tu con essa”. Tredici parole che schioccano come una frusta, contate fino alla virgola, e che gelano l’assemblea virtuale. Il mondo della F1, abituato a un educato confronto verbale, è rimasto sbalordito. Piloti come Lando Norris hanno apprezzato silenziosamente la clip, mentre Max Verstappen, spesso in disaccordo con Hamilton, ha pubblicato un’emoji premurosa. I media sono esplosi: il Mirror ha pubblicato un “appello all’unità”, mentre L’Équipe in Francia ha parlato di una “bomba emotiva” che potrebbe influenzare il finale di stagione.
Cinque minuti dopo, la connessione si interrompe a causa di un’immagine straziante: Hamilton, arrivando a Cullen dal suo motorhome di Austin — dove si sta preparando per il GP degli Stati Uniti — scoppia in lacrime. “Grazie Ang. Sai cosa vuol dire essere visti così”, sussurrò con la voce rotta, prima di riattaccare. Quella vulnerabilità, rara per lo stoico Hamilton, ha umanizzato il campione agli occhi di milioni di persone. Su Reddit, il subreddit r/lewishamilton ha visto i suoi iscritti raddoppiare in un’ora, con testimonianze di fan britannici e giamaicani che evocano le speranze nazionali portate avanti dal “loro” Lewis. Ma il dibattito è acceso: da un lato i tifosi si lamentano, accusando i critici di razzismo latente: Hamilton è il primo pilota nero a dominare la F1. D’altro canto, i puristi come Helmut Marko credono che “nelle corse non c’è posto per i rigori”, ricordando che Leclerc, a 28 anni, guida la classifica piloti con 25 punti di vantaggio.
Questo caso evidenzia le profonde fratture della F1 nel 2025. Con il titolo costruttori in gioco per la Ferrari, le tensioni interne – Hamilton ha criticato pubblicamente le strategie del team post-Singapore – potrebbero esplodere. Cullen, da guerriero, ha promesso di più: “Lewis combatterà fino alla fine, e noi con lui”. Gli investitori di Liberty Media guardano con preoccupazione: una F1 divisa rischia di perdere la sua aura. Hamilton, asciugandosi le lacrime, ha pubblicato una storia su Instagram: un pugno alzato, con la didascalia “I Still Rise”. Ad Austin, sotto le luci del Texas, il mondo trattiene il fiato. Cullen ha riacceso la fiamma o ha appiccato un incendio? Una cosa è certa: in questo circo a 300 km/h, l’umanità si sta riaffermando e Hamilton, portato da una nazione e da un amico leale, non è pronto a cedere.