L’annuncio cadde come una bomba. Nessuno se lo aspettava, e ancor meno i più fedeli seguaci del franchise di James Bond, abituati a vedere nell’agente 007 una figura bianca e britannica, segnata dalla tradizionale mascolinità. Per mesi le voci indicavano Henry Cavill come il naturale successore di Daniel Craig: carismatico, elegante, con la mascella cesellata e con una carriera impeccabile che sembrava fatta su misura per lo smoking e il Martini “shaken, not stirred”. Ma il nome che Amazon ha rivelato ha lasciato tutti senza parole: Aaron Pierre.

Pierre, noto per il suo ruolo inLa ferrovia sotterraneae grazie alla sua forte presenza nelle produzioni teatrali britanniche, è da anni una promessa emergente. Tuttavia, pochi avrebbero immaginato che sarebbe stato lui a diventare la spia più iconica del cinema. “Quando ho sentito il mio nome, ho pensato che fosse uno scherzo”, ha confessato l’attore pochi minuti dopo l’annuncio. “James Bond è un’istituzione e far parte della sua storia è un onore che sto ancora assorbendo.”

I social network sono esplosi quasi istantaneamente. Nel giro di pochi minuti, l’hashtag#NotMyBondÈ diventato una tendenza mondiale. Molti utenti hanno espresso il loro malcontento, accusando Amazon e i produttori di voler “forzare la diversità” o “uccidere l’essenza britannica di Bond”. Alcuni addirittura assicurarono che Henry Cavill fosse stato “rubato” di un ruolo che “gli apparteneva di diritto”.

Ma quello che nessuno si aspettava era la risposta di Aaron Pierre. È salito sul palco della presentazione londinese, visibilmente nervoso, ma con una serenità che ha disarmato anche i più scettici. Prese il microfono, fece un respiro profondo e disse: “James Bond non appartiene a un colore, né a una classe sociale. Appartiene a un’idea: quella dell’intelligenza, del coraggio e della lealtà verso uno scopo più grande. Questo è ciò che intendo onorare”.

Il silenzio che seguì alle sue parole fu assoluto. E poi, come un’onda che si alza dalla riva, tutto il pubblico si è alzato e ha iniziato ad applaudire. Per diversi minuti il teatro si è riempito di applausi e grida di sostegno. “È stato come assistere a un cambiamento storico”, ha scritto un giornalista diIl Guardiano. “Non è stata solo l’introduzione di un attore, è stata la nascita di una nuova era per 007”.
Nei giorni successivi il tono sui social è cambiato. Molti che inizialmente si erano mostrati riluttanti cominciarono a riconsiderare la propria posizione. I video del discorso di Pierre sono circolati su Tiktok e X (ex Twitter), accumulando milioni di visualizzazioni. “Se agisce con la stessa convinzione con cui parla, ci chiuderà la bocca”, ha scritto un utente.
Intanto Henry Cavill, lungi dal fomentare la polemica, ha reagito con un’eleganza degna di un vero gentleman britannico. In una breve dichiarazione, si è congratulato con Pierre per il suo risultato e ha dichiarato: “James Bond è più grande di chiunque di noi. Auguro ad Aaron buona fortuna; il ruolo è in buone mani”. Il suo atteggiamento maturo e rispettoso è stato elogiato sia dai fan che dai media, dimostrando che, almeno per Cavill, non c’era spazio per il risentimento.
Della decisione hanno parlato anche i produttori di Amazon Prime Video. Secondo loro, Pierre è stato scelto non solo per il suo talento recitativo, ma per la sua capacità di “incarnare lo spirito moderno di Bond: un agente più umano, introspettivo e complesso, ma ugualmente letale”. La serie – che non sarà un film tradizionale, ma una reinterpretazione serializzata dell’universo di Bond – promette di esplorare le radici del personaggio da una prospettiva mai vista prima, in un contesto contemporaneo di spionaggio globale e dilemmi morali.
I critici cinematografici lo definiscono già “il legame più rischioso della storia”. Alcuni credono che la scelta di Pierre potrebbe segnare un prima e un dopo nel settore, aprendo le porte a nuove rappresentazioni dell’eroe britannico. Altri, più scettici, temono che il franchise perda la sua essenza originaria.
Ma, come editorialista delVolte: “Ogni generazione ha il Bond che merita. E forse, in questo mondo diviso e in cambiamento, abbiamo bisogno di uno 007 che ci ricordi che il coraggio e l’eleganza non hanno il colore della pelle.”
Insomma, quello che era iniziato come una tempesta di indignazione è diventato un fenomeno culturale. Aaron Pierre non solo ha ottenuto il ruolo della sua vita, ma ha riscritto le regole del mito. E mentre i fan continuano a discutere su Internet, una cosa è sicura: il nome Bond riscrive la storia.